LA VERITÀ ACCADE AGLI INDIVIDUI, NON ALLE MASSE

Dice che ci sono le elezioni in Italia. Dice che nelle elezioni vince la maggioranza.  Dice che ci vuole la maggioranza per governare. Dice che hanno fatto una legge per non far vincere la maggioranza, che non ci sarà la maggioranza, che la maggioranza diventerà minoranza e la minoranza potrebbe diventare maggioranza.

La maggioranza.

Mi appare un frase del vecchio zio Osho, grande anima, che la maggioranza, appunto, storpiando il suo messaggio, conosce per le Rolls Royce, per essere il guru del sesso o per le divertenti frasi che in romanesco che gli hanno attribuito recentemente.

“La maggioranza è formata da sciocchi, da veri sciocchi. Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, è una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse.”

Spesso osservo come è cambiata la relazione con cose a cui un tempo davo molta importanza. La politica, ad esempio; i giornali, le trasmissioni di attualità. Ricordo che già prima dei miei vent’anni, leggevo i giornali tutti i giorni, sapevo tutto di politica, conoscevo bene i fatti storici e le dinamiche sociali e giudicavo piuttosto male chi non si occupava di queste cose.

Ora leggere i giornali per me non ha più molto senso. Non è disillusione, è più una rivelazione di come stanno le cose. Le trasmissioni televisive in genere le guardo raramente solo su internet o quando non sono a casa (non ho la tv) per farmi due risate e per osservare come viene creata e venduta l’ignoranza. Leggo i giornali saltuariamente e guardo l’attualità non per comprendere la realtà (la realtà e l’informazione mediatica non hanno nulla in comune), ma per capire quello che la maggioranza della gente vedrà, penserà, commenterà; per sapere cioè qual è il grado di follia che le persone che producono e mangiano l’informazione hanno e avranno.

La maggioranza.

La mente della maggioranza è imbottita di stronzate. Commentiamo cose già preconfezionate, senza accorgerci che non siamo noi a decidere, nemmeno a cosa dare attenzione e di cosa parlare. Le nostre menti stanno scoppiando di troppe cose inutili: notizie su notizie, giudizi, immagini, paure sul futuro, proiezioni mentali, spazzatura di ogni tipo: siamo esausti. Ci troviamo con collezioni male assortite di materiali presi in prestito, opinioni improvvisate che diventano assolute verità. Di autenticamente nostro non c’è rimasto nulla, se mai qualcosa c’è stato. Cosa sai di assolutamente vero? E come lo sai?
Pensiamo di sapere qualcosa, ma non sappiamo niente. E allora meglio sarebbe ammettere di non sapere niente, e da quel non sapere ri-iniziare tutto. Questa sarebbe un’ignoranza sacra e innocente che ripulirebbe la mente da quell’altra ignoranza arrogante, viscida e pestilenziale, di chi crede di sapere qualcosa e la vuole imporre al mondo intero.

La maggioranza.

Basiamo tutta sulla maggioranza, come se la maggioranza fosse sinonimo di giustezza. Il detto “La maggioranza vince” ci sembra persino un’espressione democratica. Non cogliamo più la differenza tra partecipazione e prostituzione.
La partecipazione a un creare comune è stata sostituita dalla prostituzione alla maggioranza. Più persone, più gente, più audience, più share, più vendite, più più più. Se la maggioranza vince, ha ragione.
Certi assessori misurano il successo delle “Notti bianche” con il numero di partecipanti, e non importa se metà di questa gente vomitava per strada ubriaca, se si è strafatta di bevande e alimenti nocivi, se ha ingrassato la propria idiozia o se invece quella serata ha passato bei momenti e migliorato la propria vita.  Numeri, e basta.  Le persone si lamentano di essere trattati come numeri ma in fin dei conti è quello che vogliono.

La maggioranza.

Non faccio discorsi di merito sulle elezioni, sia chiaro: finirei per dire una delle tante opinioni possibili e della mia opinione cosa ve ne fareste? Siamo già invasi da una moltitudine di opinioni che ci tolgono energia, intelligenza e spazio, altro che clandestini. Qualcuno ha detto che il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione.  Questo è solo un semplice invito a contattare il proprio potere, a non aspettare nessuna maggioranza, a non riporre nessuna aspettativa su un cambiamento politico se questo cambiamento non è accompagnato da una trasformazione della coscienza.

Sono ancora attuali le seguenti parole che ho scritto nel capitolo “LA MINORANZA VINCE” del MANUALE DEL PARTIGIANO ZEN.

Le rivoluzioni e i cambiamenti sono opera di minoranze.
La maggioranza non ha mai cambiato veramente nulla, a volte ha fatto finta di fare un po’ di casino, ma non ha mai creato un’autentica trasformazione.
Se fai parte della maggioranza sei spacciato.
Se ti senti parte di una minoranza di persone, hai ancora speranza.
Lo so che sei stufo di far parte di una minoranza, ma devi essere felice perchè le maggioranze non sono rivoluzionarie, ma passive e conformiste.
Le minoranze sono composte da individui e non da pecore, sono più consapevoli di se stesse perché devono interrogarsi sulla loro diversità dalla maggioranza, e quindi sviluppano profondità e intelligenza.
Le minoranze portano qualità, bellezza e autenticità, mentre le maggioranze, generalmente, rimangono nell’ignoranza, nel qualunquismo e nella superficialità.
La modernità è il regno della maggioranza, della quantità, del numero, della statistica, dell’usa e getta, a discapito del valore, della qualità e della cura.

Nonostante l’importanza qualitativa delle minoranze, la nostra civiltà illuminata ha decretato che il potere deve appartenere alla maggioranza, ha deciso che questa è una cosa giusta e l’ha chiamata democrazia, facendoti credere che è il potere di tutti.
La grande fregatura della modernità è che ti hanno raccontato che siamo in una democrazia, che la democrazia è il governo del popolo e il migliore sistema possibile; e che se sei una persona brava, giusta ed educata devi essere democratico.
Ti hanno incastrato.
Chi l’ha detto che quello che decide la maggioranza sia la cosa giusta da fare, anche per la maggioranza stessa? Perchè la maggioranza, che magari è composta da idioti patentati, deve vincere per forza e imporre le scelte a una minoranza?! Sarebbe questa la conquista democratica, il massimo grado di sistema di governo dei paesi civili?!
Caro lettore, non fare finta di fraintendermi eh! Non voglio mica la monarchia, l’oligarchia, la dittatura, l’aristocrazia, e ogni forma di potere dei pochi sui molti.
Io ti sto dicendo che la democrazia non è democrazia!
Ti fregano sbandierando la democrazia ma la democrazia reale è un altra cosa!

L’inseguimento conformistico della quantità e della maggioranza, è un crimine.

Porta ad appiattirsi al ribasso, a peggiorarsi, a rimbecillirsi per piacere alla gente.
La distruzione psicologica, etica, morale e culturale dell’Italia è avvenuta grazie a questa rincorsa suicida verso la maggioranza.

Il nostro concetto di democrazia si è ridotto a andare ogni quattro o cinque anni a mettere una croce su un pezzo di carta per eleggere qualcuno, che, proprio perché deve ottenere una maggioranza, deve piacere a tanti. Ma se vuoi avere il voto della maggioranza devi essere mediocre, banale, ipocrita, promettere le solite finte ricette per imbonire stupide moltitudini, dire quello che la gente vuole sentirsi dire.
Se ci fosse qualcuno con delle idee originali, con una visione davvero intelligente e rivoluzionaria, il voto della maggioranza non lo avrebbe mai.

Non si può aspettare di essere in maggioranza e vincere le elezioni per cambiare le cose.
Il cambiamento è qui e ora, e si nutre di altre visioni.
I cambiamenti, sia esteriori che interiori, avvengono ogni istante, ma è difficile accorgersene. Ci si accorge spesso solo dei grandi cambiamenti, dopo che la goccia ha fatto traboccare il vaso.
Ora siamo di fronte a un immenso cambiamento globale, e la massa critica delle minoranze e degli individui consapevoli farà la differenza.

Il concetto di “massa critica”, che in fisica individua la quantità di materiale necessario per innescare una reazione a catena, è stato utilizzato per indicare un processo di cambiamento sociale da parte di una minoranza attiva.
Tutti i grandi cambiamenti sono stati portati avanti prima da individui soli e osteggiati, o da minoranze che venivano considerate fuori dal mondo.
A un certo punto, e nessuno sa dire mai qual è il momento preciso, si raggiunge una “massa critica”, e il cambiamento che prima era considerato impossibile o scandaloso, viene adottato come naturale e veritiero.

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. 

MANUALE DEL PARTIGIANO ZEN

 

 

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