PIPPONE AI MIEI STUDENTI SULLA MIA PARTECIPAZIONE AL FREE ASSANGE DAY X

Ragazzi,

martedì’ 20 febbraio, appena finita la nostra lezione di Storia (e la verifica! non mi dimentico!), andrò nella stazione di Reggio Emilia dove prenderò un treno per Milano.

Alle 17 infatti, in occasione della mobilitazione globale per Julian Assange, è previsto il raduno davanti al consolato britannico.

È da tanto che non partecipo a una manifestazione. Ho preferito in questi ultimi anni manifestare con la scrittura, la poesia o l’insegnamento, ad esempio.
Ma muovere il sedere e uscire in strada può far bene, anzi a volte è proprio necessario.

Avevo pensato di non dirvi nulla, di non parlarvi di Julian Assange e di non dirvi che andavo a Milano, d’altra parte son fatti miei, no?! No, assolutamente, non sono solo fatti miei. Ho sentito se non vi avessi detto nulla avrei un po’ tradito il lavoro che stiamo facendo insieme. Ora cerco di spiegarvi perchè

Vi ho sempre detto che studiare la storia serve a ben poco se non ci apre la mente sul presente.

Quest’anno, ad esempio, con la classe prima e seconda abbiamo toccato diversi aspetti della storia del cristianesimo. Abbiamo iniziato cercando di capire chi fosse questo Gesù dalla cui nascita inizia il nostro calendario, poi abbiamo visto le persecuzioni dei primi cristiani, abbiamo studiato alcuni movimenti ereticali, la storia dei valdesi e lo sterminio dei catari, per poi fare un salto di alcuni secoli interessandoci alla vita e alla morte di Giordano Bruno.
L’anno scorso abbiamo dedicato alcune lezioni alla propaganda nazista durante la seconda guerra mondiale, soffermandoci sulla figura di Goebbels e sull’uso delle tecniche di manipolazione di massa durante il nazismo; mentre quest’anno con la terza abbiamo analizzato i manifesti della propaganda del totalitarismo sovietico negli anni di Stalin.

Insomma vi ho rotto per bene le scatole con temi non facili e non certo leggeri, anche se ho cercato di farlo, spero, nel modo più appassionante che potevo. Comunque le domande che mi avete fatto successivamente mi fanno pensare che un po’ di curiosità ve l’ho attivata. Vedremo come andrà la verifica!

Anche voi state iniziando a vedere come la storia di questo mondo sia piena di assurdità, di ingiustizie, di come sembra tutto sottosopra: ci sono esseri umani, vestiti a volte da farisei e da papi, da imperatori e da condottieri, da rappresentati del popolo e da capi di stato, che per ignoranza, paura e desiderio di potere hanno fatto cose orribili, spesso nel nome di cose bellissime, come la fede, la giustizia e la libertà.

E poi ci sono esseri umani che hanno cercato di liberare sé stessi e gli altri, ma hanno quasi sempre trovato opposizioni e persecuzioni da parte del potere di turno. Nonostante avessero tante cose da perdere, hanno deciso di affrontare le conseguenze delle loro idee e delle loro azioni, a volte in modo molto duro.

Ecco, sento che non avrebbe molto senso insegnarvi la storia senza farvi sapere, che le dinamiche del passato sono molto simili a quelle del presente. Non ha senso che vi parli di Giovanna D’Arco o Martin Luther King senza che vi mostri, almeno un po’, i punti di contatto con l’oggi.

Allora, ragazzi, questo Julian Assange sembra proprio una di queste persone che ha cercato di fare qualcosa di buono e sta pagando molto duramente per questo.
Non dovete farne un eroe o un santino, attenti.
Assange è semplicemente un giornalista che ha mostrato gli orribili crimini di guerra di nazioni che si definiscono democratiche e libere. Ha solo fatto conoscere delle verità all’opinione pubblica.
Ma appunto come avete visto per la storia di Gesù, o di Giordano Bruno, anche il potere di oggi non vuole che la verità sia divulgata. Vogliono che l’opinione pubblica non sappia le cose brutte che loro stessi stanno facendo, e vogliono che tutti pensino che loro siano i buoni, mentre gli altri cattivi. Vi ricorda qualcosa?

E allora cosa è accaduto a quest’uomo? Beh l’avrete già capito: niente di buono.

È in carcere . Prima si è fatto quasi una decina d’anni tra arresti domiciliari e confinamento in un’ambasciata. Poi da quattro anni in una prigione di massima sicurezza in Inghilterra. Senza un processo. In attesa che sia estradato negli Stati Uniti. E se questo accadesse sarebbe la sua fine.
Non che fuori dagli Stati Uniti se la stia passando bene. Gli hanno già tolto praticamente tutto, anche la salute. Ma questi qui non sono contenti. Con le loro persecuzioni vogliono dare un messaggio a tutto il mondo, E qual è questo messaggio che vogliono mandare anche a voi? È questo: “ricordatevi che voi tutti non siete liberi, ricordate che alla fine non potete dire quello che a noi non piace. Se lo farete finirete come lui.”
È sempre la stessa storia no? Bulli che usano la prepotenza e la paura per comandare e zittire gli altri.

Ecco mi sembra giusto che voi iniziate a vedere che le dinamiche storiche del passato non sono così diverse da quelle del presente.

Ma c’è qualcosa di più. C’è che se fossi davvero un bravo insegnante, dovrei avere a cuore non solo il vostro presente, ma anche il vostro futuro.
E io sento con certezza che se Julian Assange verrà estradato negli Stati Uniti il vostro futuro sarà molto, molto più brutto. Se Assange continuerà a essere perseguitato, voi avrete una vita meno libera e più triste.

Vi sembro esagerato, vero?

Vedete, Assange ormai è diventato anche un simbolo.
Lui era una persona famosa, conosciuta e apprezzata da tanti, per alcuni una specie di pirata (a proposito mi avete chiesto di parlare della storia della pirateria!) che portava alle persone quella verità che i potenti volevano nascondere per i propri interessi, mascherandola da segreti di stato. E nonostante questo, hanno provato a infangarlo, a metterlo in cattiva luce davanti all’opinione pubblica (oh loro conoscono molto meglio di me e di voi le tecniche di Goebbels!) e sono riusciti addirittura a incarcerarlo.
Ecco, e se questi riescono a colpire lui senza che le persone si incavolino o non muovano in dito, significa che nessun altro giornalista avrà poi il coraggio di divulgare certe verità e che nemmeno voi potrete conoscere la verità in futuro (figuriamoci poi se qualcuno di voi vorrà fare il giornalista per amor di verità!).

Se Assange continuerà a essere imprigionato, anche voi molto probabilmente dovrete vivere sempre di più in una società non libera, dovrete anche voi obbedire a chi vi comanda e chinare il capo, dovrete adattarvi alla società che confezioneranno per voi e non pensare nemmeno di provare a cambiarla, se non come vogliono loro. Avrete sempre più paura di essere esclusi e di perdere qualcosa se direte o farete cose che non vanno bene al potere del vostro tempo.

Ecco, credo che se un insegnante tenesse davvero al futuro dei suoi studenti dovrebbe provare a invertire la rotta di questo mondo che è sottosopra, dove chi mostra la verità è in un carcere di massima sicurezza e i criminali che hanno commesso quei crimini non hanno fatto nemmeno un minuto di prigione.

Ecco, anche se non siete grandi, non siete nemmeno più così piccoli per non intuire queste cose; e voglio che sappiate come e perché andrò a Milano martedì 20 febbraio, e chiederò assieme a tante persone, che in tutto il mondo e nello stesso momento manifesteranno, la liberazione di Assange.

Non servirà a nulla? Forse. Ma ricordate la storia del colibrì?

Ma sì: c’è un incendio nella foresta e il leone vedendo il colibrì che va al fiume e prende qualche goccia d’acqua nel becco per spegnere il fuoco lo deride, dicendogli che era troppo piccolo per spegnere l’incendio. Ma il Colibrì non se ne curò e continuò e alla fine fu d’esempio per tutti gli animali della foresta che si animarono tutti e riuscirono insieme a spegnere l’incendio.

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