Fa comodo pensare che il male sia compiuto prevalentemente dai “mostri”: dagli strani, dai pazzi, dai cattivi, dai perfidi, dagli psicopatici, da persone orribili.
In questo modo la nostra coscienza è sollevata e può continuare a vedere il male lontano, fuori da noi, dalle nostre case, dai nostri amici, dalla nostra famiglia, da noi stessi.
In realtà il male è fatto soprattutto dalle persone normali. E tutti vogliono disperatamente essere normali.
Quando mi riferisco alle persone “normali” non mi riferisco alle persone semplici, ordinarie, ma alle persone “banali”.
Normalità deriva dalla parola “norma”, regola.
Una persona normale è una persona che segue rigidamente le regole, che non mette in discussione gli ordini ricevuti, eternamente obbediente, stupidamente tranquilla, che crede banalmente che se fa quello che gli viene comandato, andrà tutto bene.
Come insegna la storia del nazismo e di tutti i totalitarismi il male peggiore è fatto dalle persone normali, da lavoratori che eseguono gli ordini, da burocrati obbedienti, da persone che non mettono in discussione l’ordine costituito.
I criminali nazisti che si macchiarono di stermini e stragi dichiararono di aver solo eseguito degli ordini.
Herbert Kappler, responsabile del massacro delle fosse ardeatine, dichiarò di aver solo obbedito ai suoi superiori.
Adolf Eichmann, uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei, disse che aveva solo eseguito i comandi che gli erano stati impartiti.
Il guaio del caso Eichmann – disse Hannah Arendt, la famosa filosofa che assistette al suo processo in Israele– era che uomini come lui ce n’erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.
La deportazione e lo sterminio degli ebrei (e degli antifascisti, dei comunisti, degli oppositori politici, dei Rom e dei Sinti, degli omosessuali, dei testimoni di Geova, dei disabili, ecc.) non è avvenuta solo grazie alla follia di Hitler.
Gli operai hanno costruito ferrovie per far arrivare i deportati nei campi della morte; i nomi delle persone da deportare sono stati accuratamente selezionati e preparati da ottimi funzionari amministrativi; i forni crematori sono stati progettati da ingegneri preparati; lo Zyklon B, il gas usato nelle camere a gas, è stato collaudato dai migliori chimici della Bayer, la multinazionale che oggi ti vende l’aspirina.
Essi facevano semplicemente il loro lavoro nel migliore dei modi.
Forse pensavano di non essere responsabili dello sterminio di milioni di persone ma in realtà ne sono stati una parte attiva e indispensabile.
Forse non comprendevano il processo a cui stavano lavorando nella loro totalità: non vedevano corpi asfissiati nelle camere a gas, donne torturate con esperimenti chimici, bambini deportati e uccisi, ma solamente documenti da compilare, numeri da far quadrare, calcoli da risolvere, edifici da costruire, merce e produzione.
Facevano solo il loro lavoro, proprio come dicevano Eichmann, Kappler e i criminali nazisti.
Spero che tu non stia facendo solo il tuo lavoro, che tu non stia banalmente eseguendo gli ordini.
In tal caso potrebbe non esserci così tanta differenza tra te e un burocrate nazista.
Fare solo il proprio lavoro senza chiedersi come e perché, senza la consapevolezza di quello che produci, senza conoscere le conseguenze di ciò che fai, senza sapere per chi lo fai, rende possibile i peggiori crimini contro il pianeta e l’umanità.
I campi di sterminio non sono una parentesi di male assoluto nella storia contemporanea, ma sono l’applicazione estrema del pensiero calcolante attuale, che si basa sullo sviluppo e sul profitto.
Oggi questo tipo di mentalità è riscontrabile in molte aziende e multinazionali, dove la responsabilità del singolo è offuscata e nascosta dall’organismo collettivo e dall’obiettivo dell’utile e del risultato.
Come ha affermato Noam Chomsky:
Una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istituzione umana.
Una multinazionale che ha come dichiarato obiettivo il profitto farà tutto ciò che è consentito, senza alcun tipo di considerazione e di coscienza, per arrivare a quello scopo; e chi ne fa parte, non importa quanto umanitario e buono di cuore sia, deve fare di tutto per contribuire a quell’obiettivo.
Questo nazismo economico, che continua a compiere crimini contro l’umanità, è tenuto in piedi da tanti anonimi bravi e onesti cittadini che fanno solo il loro lavoro.
La brava impiegata che schedava gli ebrei da caricare sui treni della morte non vedeva nessun orrore ma era concentrata solo sul suo lavoro.
Allo stesso modo molti “bravi” lavoratori delle aziende, delle industrie e degli apparati statali, inquinano, distruggono, avvelenano, uccidono: non sono consapevoli di tutto il processo che alimentano, e se lo sono, non si sentono responsabili.
Gli uomini medi delle società industriali non sanno, o non vogliono sapere, di essere dei mostri in giacca a cravatta, degli schiavisti ben educati, dei carnefici ipocriti, degli obbedienti banali servi del male.
Oggi Auschwitz continua ad esistere perché ciò che l’ha causata continua ad esistere.
tratto dal “Manuale del Partigiano Zen”
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