LA DEMOCRAZIA NON E’ DEMOCRATICA

La grande fregatura della modernità è che ti hanno raccontato che siamo in una democrazia, che la democrazia è il governo del popolo e il migliore sistema possibile; e che se sei una persona brava, giusta ed educata devi essere democratico.
Ti hanno incastrato.

Chi l’ha detto che quello che decide la maggioranza sia la cosa giusta da fare, anche per la maggioranza stessa? Perchè la maggioranza, che magari è composta da idioti patentati, deve vincere per forza e imporre le scelte a una minoranza?! Sarebbe questa la conquista democratica, il massimo grado di sistema di governo dei paesi civili?!

Caro lettore, non fare finta di fraintendermi eh! Non voglio mica la monarchia, l’oligarchia, la dittatura, l’aristocrazia e ogni forma di potere dei pochi sui molti.
Io ti sto dicendo che la democrazia non è democrazia!
Ti fregano sbandierando la democrazia ma la democrazia reale è un altra cosa!

Come diceva Gaber, Sul vocabolario c’è scritto che “democrazia” significa “potere al popolo”. Sì, ma in che senso potere al popolo? Come si fa? Questo sul vocabolario non c ‘è scritto. Però si sa che dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. È nata così la “Democrazia rappresentativa” che dopo alcune geniali modifiche fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri ti dice giustamente: “Lei non sa chi sono io!”. Questo è il potere del popolo.

Quanto te la menano con la democrazia!
Siamo in democrazia eppure tu ti senti una nullità, non hai nessuno che ti rappresenti o ti tuteli veramente. Il sistema rappresentativo funziona male e chi ha idee di cambiamento, innovative, non trova spazio e non riesce nemmeno a farsi sentire.
Nessuna democrazia è possibile se l’informazione e la comunicazione (che sono poteri veri e propri come quello legislativo, giudiziario ed esecutivo) non sono libere e indipendenti, ma continuano ad essere controllate da gruppi economici e politici.
Dov’è tutta questa democrazia?
Se la democrazia significa la quantità senza contenuto, il sondaggio, lo share, la mediocrità, il rincoglionimento generale, allora questa parola è definitivamente sporcata, compromessa.

L’inseguimento conformistico della quantità e della maggioranza, è un crimine.

Porta ad appiattirsi al ribasso, a peggiorarsi, a rimbecillirsi per piacere alla gente.

La distruzione psicologica, etica, morale e culturale dell’Italia è avvenuta grazie a questa rincorsa suicida verso la maggioranza.
Il nostro concetto di democrazia si è ridotto a andare ogni quattro o cinque anni a mettere una croce su un pezzo di carta per eleggere qualcuno, che, proprio perché deve ottenere una maggioranza, deve piacere a tanti.
Ma se vuoi avere il voto della maggioranza devi essere mediocre, banale, ipocrita, promettere le solite finte ricette per imbonire stupide moltitudini, dire quello che la gente vuole sentirsi dire.
Se ci fosse qualcuno con delle idee originali, con una visione davvero intelligente e rivoluzionaria, il voto della maggioranza non lo avrebbe mai.

A ciò si aggiunge anche il fatto che, come si è visto chiaramente negli ultimi anni,  anche laddove la maggioranza delle persone riuscisse ad esprimere un’indicazione d voto con una certa chiarezza e compattezza, questo non avrebbe comunque alcun valore.

Oggi infatti i parlamenti occidentali sono in larga parte succubi delle decisioni prese altrove da gruppi di potere transnazionali, a cui anche i parlamenti e i media devono inchinarsi.

Quindi, prima di tutto, occorre convenire che non siamo in una democrazia, che il gioco è truccato, e che il tuo voto è già manipolato e usato per scopi che non sono i tuoi.

Solo quando si vede questo con chiarezza si può iniziare a vivere e costruire la vera democrazia, se no ci si illude di potee cambiare qualcosa con una crocetta sopra un simbolo.

Non si può aspettare di essere in maggioranza e vincere le elezioni per cambiare le cose.
Il cambiamento è qui e ora, e si nutre di altre visioni.

I cambiamenti, sia esteriori che interiori, avvengono ogni istante, ma è difficile accorgersene. Tutti i grandi cambiamenti sono stati portati avanti prima da individui soli e osteggiati, o da minoranze che venivano considerate fuori dal mondo.

A un certo punto, e nessuno sa dire mai qual è il momento preciso, si raggiunge una “massa critica”: il cambiamento, che prima era considerato impossibile o scandaloso, viene così adottato come naturale e veritiero.

“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”

(MANUALE DEL PARTIGIANO ZEN) 

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