HAI GIA’ VINTO

Nei momenti storici in cui le vecchie regole sono sospese, in cui predomina il caos, in cui le abitudini consolidate si sfaldano, la maggioranza degli umani non sa più come comportarsi. Quando c’è un vuoto di potere, una crisi o un cambiamento improvviso, le strutture della società si frantumano, le leggi che governano l’agire dell’uomo sono messe in discussione.

Le azioni della maggior parte degli esseri umani non nascono da verità interiori, ma sono dominate dalla ripetizione passiva, plasmate dall’obbedienza e dall’ignoranza, controllate dalla paura e dal giudizio.
Quando le regole conformistiche e le abitudini sociali saltano, allora tutto sembra possibile: le azioni dell’uomo possono diventare il vero riflesso dell’interiorità dell’individuo. In momenti come questi si vede di che pasta sono fatti gli esseri umani.
Quando le vecchie leggi non funzionano più e tutto sembra possibile, l’essere umano si vede per quello che è, nel bene e nel male. Si svela ciò che ha coltivato, di cosa si è nutrito, con quali pensieri ha forgiato la sua anima, di quali orrori o meraviglie è capace. Le maschere cadono e rimane l’essenziale.

Stiamo per entrare (e forse ci siamo già) in uno di quei momenti storici in cui tutto si ribalta: il cambiamento globale sta spazzando via sicurezze, regole, abitudini, e chiede a ognuno di noi di scegliere, di agire, di fare i conti con se stesso.

Prima di agire occorre fermarsi per guardarsi dentro, per capire dove stai andando e qual è l’obiettivo, per chiarire quali leggi interiori ti stanno guidando.

Quando le vecchie regole franeranno e le certezze alle quali eri ancorato verranno meno, a cosa farai appello? Su cosa si baseranno le tue azioni?

Probabilmente fino adesso hai agito secondo motivazioni di ricompensa o punizione nel futuro. Secondo la vecchia logica del mondo ti sei fatto ricattare dalla paura e dal guadagno. Hai cercato di difenderti e di applicare la tua logica di perdita e guadagno all’Esistenza.
Non funziona più, specialmente per ciò che ha valore.

C’è la possibilità di agire in base ad un allineamento con la Vita e la Verità, una legge naturale dell’Esistenza, un sentire interiore che sa prima di capire. C’è la possibilità che l’azione non sia motivata da paura e ansia del futuro ma frutto spontaneo di coscienza, luce interiore, verità, conoscenza e rispetto naturale di te stesso. Quando fai un gesto per qualcuno senza alcun tipo di aspettativa, la ricompensa è quel gesto in sé. Come quando fai un lavoro non solo per i soldi, ma per la bellezza e lo spazio di condivisione e amore che si crea, quando insegui una passione senza un perché, quando ti prendi cura di un fiore o ti diverti a giocare con un bambino. Questa è libertà allineata all’Esistenza; è azione creativa, sacra e rivoluzionaria. È agire non per un fine. È agire senza un perché, per la grazia e la bellezza in sè, senza uno scopo.

Agire senza scopo è un’arte sacra.

Se è vero che ogni azione prevede, in genere, un obiettivo, è anche vero che quello che danneggia l’azione è proprio l’attaccamento allo scopo dell’azione stessa.Tutte le volte che hai fatto qualcosa con un eccessivo attaccamento allo scopo, la qualità dell’azione è stata inferiore.
Anche il risultato finale ne risente, come quando sei troppo attaccato alla prestazione finale di un esame, al far andare le cose esattamente come vuoi tu, o quando sei ossessionato da un obiettivo e dimentichi tutto il resto. Avere uno scopo è naturale, ma un sano obiettivo momentaneo è diverso dall’agire con l’attaccamento al risultato.
Il problema è che non hai pazienza, ti aspetti di vedere immediatamente la conseguenza di un’azione, e vorresti il frutto subito dopo aver gettato il seme. Non c’è riscontro istantaneo, non c’è una verifica logica e quantificabile del risultato di ciò che fai, per fortuna. Potresti non vedere subito i frutti delle tue azioni, potresti non riconoscere le conseguenze di ciò che fai immediatamente.

Chi fa l’insegnante, l’educatore, chi lavora con le persone, chi cura gli altri, chi coltiva la terra, sa che i frutti del lavoro che ha fatto non sono visibili da subito. Saranno forse visibili fra mesi, anni, o forse mai. Ma non c’è bisogno di essere un insegnante, un contadino, un terapeuta o un genitore: ogni essere umano ogni giorno fa gesti e azioni il cui frutto è misterioso.

Lascia andare l’attaccamento al risultato. Una volta che hai agito, hai fatto il possibile, devi essere pronto a lasciare il frutto dell’azione.

Come dice Krishna ad Arjuna nella Bhagavadgita, il grande poema indiano:
Gli ignoranti agiscono per attaccamento all’atto, (…) anche il saggio deve agire: ma senza attaccamento.
Dedicandomi ogni (tua) azione, con mente perfettamente interiorizzata, libero da ogni desiderio come da ogni spirito di possesso, calmata la tua febbre, combatti.

Da questa prospettiva le azioni dell’uomo nella storia, le tue azioni, cambiano di significato. Non sono più misurate in base al successo o al fallimento, non si basano solo sui risultati oggettivi, ma hanno un significato denso di mistero e di poesia che va oltre la realtà materiale.

Le tue azioni non sono valutate a seconda di quante persone ti vedono, non sono più o meno grandi a seconda del lavoro che fai, della quantità, dell’impatto che hanno sulla società.
È l’azione nel qui e ora che, se disinteressata, viva, totale, di cuore, t’innalza e ti fa grande. Può essere un gesto apparentemente insignificante ma è la qualità e la presenza di chi lo compie che cambia tutto.
La tua battaglia può essere quella di fare un sorriso di cuore in un ospedale, scrivere una poesia e regalarla in giro, suonare la chitarra in un bosco, mettere un sassolino nell’ingranaggio del sistema, sottrarti da ciò che ti imprigiona, ballare come ti pare, imparare ad amarti.

Se sei te stesso, se sei davvero nel momento, non c’è un prima, non c’è un dopo, non c’è ricompensa perché tu stai vivendo già la ricompensa. Se il tuo cuore è lì, stai facendo della poesia marcata nell’eternità: nessun gesto va perduto.

È importante ottenere risultati visibili nel mondo materiale, ma se ti apri alll’Essere e all’Azione senza attaccamento, se ti metti dalla parte del cuore e della liberazione, se ti fai guidare dalla Coscienza interiore, hai già vinto, anche se può sembrarti a volte di perdere.

Invece chi sembra ottenga successi materiali nel mondo, se si pone dalla parte dell’ego, del potere fine a stesso, del denaro macchiato di ingiustizia, del calcolo e del profitto slegato dall’umano, dell’indifferenza e dello sfruttamento, dell’oppressione e della prepotenza, ha già perso.
È un fallito perché i suoi gesti sono perduti, “perduti e inutili anche se vincessero perché non servono a liberare”, come dice Calvino nel “Sentiero dei Nidi di ragno”.

Tutte le volte che agisci per un fine esclusivamente di potere, utilizzando violenza e sopraffazione (anche nei tuoi confronti), per un fine esclusivamente egoistico e di  separazione, hai già perso, al di là del risultato.

Tutte le volte che agisci partendo dal cuore, dall’intento puro di liberazione, gioia e verità, lasciando i frutti all’esistenza, hai già vinto, al di là del risultato.

Non importa la logica apparente del mondo, importa essere allineati con se stessi. Non importa cosa fanno o non fanno gli altri: tu inizia.
Non farti deviare dalla mente di superficie e dall’opinione comune, ma determinato e sorridente, lascia i risultati all’Esistenza.

Agisci con grazia. Non arrenderti. Vai fino in fondo.
Hai già vinto.

(tratto da MANUALE DEL PARTIGIANO ZEN)

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