Se vuoi conoscere davvero bene una persona, fai un viaggio con lei.
Mi viene in mente questa frase mentre annuso l’aria di questi giorni anomali.
Si conosce meglio qualcuno quando lo vediamo in situazioni non abituali. Un’emergenza, un incidente, un evento improvviso, una rottura, un imprevisto, un luogo insolito.
La scomodità, lo sconosciuto, lo spaesamento, fanno emergere aspetti dell’umano non prevedibili: una dote mai utilizzata, un colpo di genio, un tratto della personalità improbabile, un’ombra, una perversione, una parte di lui o di lei che non avremmo mai immaginato.
Sembrava un fifone e invece si è dimostrato il più coraggioso.
E’ sempre stato una persona tranquilla, ma improvvisamente è diventato un tiranno.
Così accade ora.
Fuori da ogni consueta regola, nella sospensione di una certa normalità, nella costrizione, non si contengono più certe maschere assurde, certi deliri mentali e i soliti mostri repressi a cui non abbiamo portato consapevolezza.
Adesso, si può vedere meglio tutto ciò, negli altri.
L’agnellino che si trasforma in potenziale carnefice, il vicino che diventa il superpoliziotto nazista di quartiere, il complottista ad oltranza, la dirimpettaia che diventa spia, l’obbediente devoto delle istituzioni e dell’autorità sempre e comunque, l’eterno ribelle incazzato che mette in discussione tutto, il nazionalista che inneggia alla patria, il solito che dice “ve l’avevo detto io”, il new age che dice che è tutto un imbroglio, il pessimista ansiogeno che vede scenari apocalittici, il razzista che ora ha cambiato obiettivo e cerca gli untori, l’imprenditore senza scrupoli che vuole subito farci il business, il terrorizzato anche dallo starnuto di una formica, i vecchi e nuovi inappuntabili paladini del iorestoacasa e setivedofuoritisparo.
Tutte queste, e molte molte altre ancora più inconsce, sono manifestazioni più o meno inconsapevoli di aspetti già latenti negli esseri umani, che escono inaspettate quando certe condizioni del vivere cambiano improvvisamente, come nelle guerre o nelle crisi.
Ma si può essere ancora più abili, e guardarsi allo specchio.
Oltre alla mascherina, oggetto a quanto pare ormai indispensabile come il pane, indossiamo senza accorgercene altre maschere meno visibili che sarebbe interessante osservare per non esserne vittime.
Se vuoi conoscere bene un persona, fai un viaggio con lei.
E se davvero vuoi conoscerti, fai questo viaggio con te, visto che dentro la tua casa interiore, con te, ci devi comunque stare anche dopo, sempre.
Questo è un viaggio non voluto, restando fermi, negli abissi della psiche e dell’animo umano.
“Finchè un uomo non si fa orrore non sa niente di sè stesso”, diceva il mistico Gurdjeff.
È arrivato prepotente il biglietto per questo viaggio interiore.
Soprattutto adesso è quasi impossibile scappare da sè stessi: ecco l’orrore, il dono, la meraviglia.
(NON VOGLIO TORNARE ALLA NORMALITA’, VOGLIO RITORNARE ALLA VITA-Dichiarazioni poetiche dallo spazio vibrante del non-sapere)
Grazie Giordano per i tuoi pensieri espressi in maniera semplice ma toccante, attendevo
la tua versione della cosa, la corona stà diventando un vero fardello da portare…ma resistiamo! Sorridendo con gli occhi!